“Situazioni burrascose e litigi forti hanno sempre animato la vita di genitori e figli. Quest’anno, però, in seguito alla convivenza forzata dovuta alla pandemia Covid-19, abbiamo assistito a un incremento di attriti tra genitori e figli, ma anche di litigi tra gli stessi genitori. La situazione oggi è quindi molto complicata, ma ad alterarla ancora di più è la silenziosità. Non c’è più neanche lo strillo, l’urlo, la rabbia e l’esplosione di litigio, perché si è creata una frattura, un’indifferenza”. A dirlo è Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), analizzando cause ed effetti del fenomeno.
“I ragazzi ora- spiega lo psicoterapeuta- sono indifferenti al litigio con i genitori, gli danno meno valore perché danno meno valore ai pensieri e alle parole dei propri genitori. Questo è un dramma maggiore rispetto al litigio continuo, perché nella lite si ha un rapporto, una possibilità di scambio che viene a mancare con l’indifferenza. Questo- conclude- è un problema che pagheremo a settembre, in particolare i docenti saranno gli ultimi adulti a interagire con molti giovani che hanno chiuso i rapporti verbali con i genitori. È la relazione che è saltata per aria e per riprenderla speriamo che i docenti ce la facciano e in ogni caso dovranno essere aiutati”.